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Giacomo Guerrini
Italiano
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Studio 124 è un collettivo di artisti contemporanei che cercano interazione, collaborazione, trasformazione e crescita. La sua base è Livorno, la sua portata è globale.
Uno spazio vero, tangibile non virtuale sembra essere una vera e propria chimera oggigiorno. L’unico atto avanguardista in questa epoca di arte modificata digitalmente dall’intelligenza artificiale e spruzzata nel freddo universo virtuale della rete, è la ricerca dell’atto creativo, generato in quei “laboratori” rinati come bulbi di tulipani nel “compost” fertile depositato nei due anni di Covid. La reazione di menti creative a questo shock imprevisto ha ridato possibilità all’arte di germogliare in tante singole ed uniche forme espressive, dando vita, in molti casi, a spazi co-working.
Con i suoi numerosi artisti, Livorno sembra riassumere quanto appena accennato. Un posto che pullula di creatività fin dalla sua nascita come porto Mediceo agli albori del ‘600. Il porto franco, aperto ad ogni religione e privo di un ghetto (altro elemento di unicità) ha attirato ogni tipo di popolazione e conseguentemente svariate culture all’interno delle sue mura. I risultati di questo incipit alternativo sono personalità forti e contaminate, come quella di Modigliani e Mascagni affermatesi ai piani alti dell’arte di primo ‘900.
Con Spazio 124 sogno di dare visibilità a nuove personalità artistiche, ridestando l’interesse per un fermento creativo che rappresenti il periodo storico in corso di svolgimento. È forse giunta l’ora di svincolarsi dalla rete e tornare a cercare nei luoghi veri, tangibili e non virtuali?
English
Studio 124 is a collective of contemporary artists who seek interaction, collaboration, transformation and growth. Its base is Livorno, its reach is global.
These days it’s becoming a rarity to find a real, tangible, non-virtual space. It’s an age of art that has been digitally modified by artificial intelligence and sprayed into the cold virtual universe of the web. The only avant-garde act seems to be the search for the creative act itself, generated in “laboratories” reborn like tulip bulbs in the fertile “compost” created in the two years of Covid. The reaction of creative minds to this unexpected shock has given art the possibility to germinate in many single and unique forms of expression, giving life, in many cases, to co-working spaces.
With its numerous artists, Livorno seems to embody this concept. A place brimming with creativity since its inception as a Medici port at the dawn of the 1600s. The Free Port of Livorno, open to all religions and without a ghetto (another element of uniqueness) has attracted a diverse population and various cultures within its walls. The results of this alternative culture are decisive and distinctive personalities, such as that of Modigliani and Mascagni who established themselves on the upper levels of early 20th century art.
Today I would like to restore visibility to new Livornese characters, reawakening interest in a possible new artistic movement that represents the ongoing historical period. Perhaps the time has come to disengage from the web and go back to searching for each other and for art in real, tangible and non-virtual places.